Non solo foto 02: sulla fotografia

Nella mia esperienza con la fotografia tre  grandi temi: il Silenzio di una realtà priva dell’intrusione umana, l’espressione  della Bellezza e la Denuncia, credo siano stati quelli che più hanno dominato il mio lavoro di ricerca fino ad ora.

Il Silenzio

La fotografia è stata per me un ulteriore mezzo in questo senso e la devo perciò sicuramente ringraziare.

Mi ha accompagnato nel cercare luoghi, godere del passare del tempo mentre aspetti luci e momenti e lo stare in riva al fiume della realtà, aspettando il giusto attimo, nel silenzio di una solitudine cercata.

Vorrei chiarire che non sono un solitario, anzi, però da sempre ho avuto il bisogno fisiologico di pause più o meno lunghe nel silenzio per spezzare il flusso e far decantare il rumore dei fatti della vita, per vedere realmente le cose e i fatti così come sono.

Ovviamente essendo il silenzio , a quanto pare, una cosa considerata insopportabile nel modello della nostra civiltà attuale, fondata sul “consumo” continuo e a oltranza di tutto: suoni, notizie, immagini, liquori, parole, musica, emozioni, cibo, opinioni, relazioni, denaro, va da sé che la sua ricerca porti molto spesso in natura o in luoghi dove la presenza umana sia davvero minima.

la Bellezza:

Non mi riferisco ovviamente a quella bellezza simile ad un guscio vuoto

La Bellezza nelle cose non è statica né assoluta e si tinge continuamente e rapidamente di sfumature diverse fino al suo apparire in un attimo perfetto che poi muta inevitabilmente, impermanente come tutte le cose di questo mondo.

Il processo che dà vita alla bellezza può durare attimi o anni, ma anche gli anni stessi non sono che la somma di migliaia di attimi diversi.

Addirittura, all’inverso, una cosa apparentemente brutta può per un attimo, in circostanze particolari, brillare di una sua bellezza.

La fotografia “cattura” in attimi la realtà così com’è, senza un processo masticato lungamente dalla mente come accade per le altre forme di arte.

Non crea ma in un certo qual modo estrae direi. Il suo limite meccanico nel modo di acquisizione, la sua velocità e la sua crudezza paradossalmente la fanno diventare uno strumento con cui è possibile estrarre attimi dalla Vita senza invaderla o disturbarla.

In cambio chiede solo costante attenzione e presenza.

È quindi per me una forma aperta, quasi meditativa, legata a questi due aspetti in attesa che intorno si crei una risonanza…

A parte i casi di lavori a tema o con un fine preciso, gran parte del mio lavoro fotografico ha questa modalità, per questo motivo trovate spesso scatti diversi e tutti in sequenza libera.

Ogni scatto è finito in sé stesso e non deve per forza contestualizzarsi ad altro per significare.

La Bellezza può essere nascosta nel taglio di un raggio di luce,

nell’armonia di insiemi, che siano forme o colori.

Puoi trovarla in un gesto, in uno sguardo, che in un millesimo raccontano la vita intera di un essere.

la Denuncia:

Il mezzo fotografico ha da sempre permesso, nel suo testimoniare la realtà così com’è, di divulgare e rendere pubbliche ingiustizia, situazioni di confine e soprusi fatti dall’uomo sull’uomo e dall’uomo sull’ambiente.

Questo aspetto voglio credere sia insito nelle corde di chiunque si dedica alla fotografia.

Mario Signorini